Principe nobilissimo delle Gerarchie Angeliche, valoroso guerriero
dell’Altissimo, amatore zelante della gloria del Signore, terrore degli
Angeli ribelli, amore e delizia di tutti gli Angeli giusti, mio
dilettissimo San Michele, desiderando io di essere nel numero dei vostri
devoti e dei vostri servi, a voi oggi per tale mi offro, mi dono e mi
consacro; pongo me stesso, la mia famiglia e quanto a me appartiene
sotto la vostra potentissima protezione.
È piccola l’offerta della mia servitù, essendo io un miserabile
peccatore, ma voi gradite l’affetto del mio cuore, e ricordatevi che, se
da oggi in avanti sono sotto il vostro Patrocinio, voi dovete in tutta
la mia vita assistermi e procurarmi il perdono dei miei molti e gravi
peccati, la grazia di amare di cuore il mio Dio, il mio caro Salvatore
Gesù e la mia dolce Madre Maria, ed impetrarmi quegli aiuti che mi sono
necessari per arrivare alla corona della gloria. Difendetemi sempre dai
nemici dell ‘anima mia, specialmente nel punto estremo della mia vita.
Venite allora, Principe gloriosissimo, ed assistetemi nell’ultimo
combattimento;
e con la vostra arma potente respingerete da me, negli abissi
d’inferno, quell’Angelo prevaricatore e superbo che prostraste un dì nel
combattimento in Cielo. Così sia.
Angelo che presiedi a custodia generale di tutti gli Angeli della
terra, non mi abbandonare. Quante volte ti ho addolorato con le mie
colpe… Ti prego, in mezzo ai pericoli che circondano il mio spirito,
mantieni il tuo appoggio contro gli spiriti maligni che cercano di
buttarmi in preda al serpente della lusinga, al serpente del dubbio, che
attraverso le tentazioni del corpo cercano di imprigionare la mia
anima.
Deh! Non lasciarmi esposto ai colpi sapienti di un nemico tanto
terribile quanto crudele. Fa’ che io possa aprire il mio cuore alle
dolci tue ispirazioni, animandole ogni qualvolta parrà spegnersi in me
la volontà del tuo cuore. Fa’ scendere nel mio animo una scintilla della
soavissima fiamma che arde nel tuo cuore ed in quello di tutti i tuoi
Angeli, ma che arde più che sublime ed incomprensibile a noi tutti e
soprattutto nel nostro Gesù. Fa’ che al termine di questa miserabile e
brevissima vita terrena, io possa venire a godere l’eterna beatitudine
nel Regno dei cieli, che io giunga allora ad amare, benedire e gioire.
Così sia.
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