L’idea religiosa della famiglia è espressa in maniera
squisitamente perfetta dalle parole di Giovanni Paolo II: “La famiglia è
lo specchio in cui Dio si guarda, e vede i due miracoli più belli che
ha fatto: donare la vita e donare l’amore”. Ma questa visione ideale del
nucleo familiare è schiacciata da una quotidianità fatta di violenze ed
incomprensioni, dove i coniugi lottano per la supremazia all’interno
della casa, dove le gelosie conducono ad efferati omicidi e dove
l’individualità vince sull’amore e sulla convivialità rendendola una
pura utopia.
Non per caso Papa Francesco in ‘Amoris Laetitia’ la
descrive in questo modo: “In certi casi l’idea di un soggetto che si
costruisce secondo i propri desideri assunti come un assoluto”. La
quotidianità racconta di un continuo calo delle nascite, di nuclei
familiari massacrati dalle difficoltà economiche e di giovani che
faticano a creare una famiglia a causa della mancanza di lavoro, ma
anche di altri che non la creano perché nell’idea della famiglia
tradizionale non si riconoscono.
Si potrebbe dire che si è perso il valore della
famiglia, eppure non troppo tempo fa tutto era diverso, lo stato era
basato sulla famiglia e ad essa veniva riconosciuta anche una valenza
economica. Attorno a questa venivano ordinati e costruiti concetti
giuridici, affettivi e demografici ed attraverso questa si trasmetteva
la ricchezza di generazione in generazione. Il concetto stesso di
economia si identificava con le regole della casa (economia domestica) e
lo stato di salute della famiglia era sintomo di quello dello stato.
La crisi della famiglia, quindi, non è solo un
problema legato alla religione ma anche e sopratutto alla sopravvivenza
dello stato, in questo senso è d’uopo sperare che vengano introdotti dei
provvedimenti per far si che siano tutelati asilo e natalità e che
vengano stanziati dei fondi per chi decide di farsi carico di una
famiglia.
Rafforzare la famiglia e far crescere il tasso di
natalità sono dei compiti precipui dello stato, da questo dipende la sua
salute finanziaria ma anche il suo sviluppo: in un paese con tasso di
natalità pari a 0 o inferiore si ha a che fare con una cittadinanza
sempre più vecchia dove la forza lavoro si affievolisce gradualmente ma
con costanza fino a svanire. Una simile situazione dipinge una società
morente che si appresta, in una visione distopica, all’estinzione. Ma la
protezione della famiglia non è solo un dovere economico dello stato è
sopratutto un diritto della cittadinanza che, resa economicamente
indipendente ed auto sufficiente, si può sentire libera dal cappio della
povertà e pronta a vivere la propria vita con la dignità che merita.
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